FRANCESCO SCOTO

Con questo nome italianizzato è conosciuto un grande viaggiatore e uomo di cultura europea, originario di Anversa. Egli realizzònel '600 una guida destinata a chi avventurosamente percorreva gli itinerari tra l'italia e il centro europa, annotando scrupolosamente i luoghi degni di visita e le stazioni di posta in cui effettuare le soste. Ecco come descrive Brescia.

UNA FORTEZZA INESPUGNABILE


Brescia sta lungi da Desenzano vinti miglia, ove si va per una strada dritta, se ben alquanto sassosa. Vogliono alcuni che sia talmente addimandata Brescia da Britein, che in lingua de' Galli Senoni, ristoratori di questa città, significa alberi godenti per lo peso de i frutti, quasi che gli alberi di frutti gravati paiono rallegrarsi.

È posta in una pianura alle radici de i colli, più lunga che larga, et se bene è di circuito tre miglia solamente, nondimeno è molto piena di popolo e d'habitationi.

Veggonsi in essa molte piazze, delle quali è la maggiore quella dove è posto il Palazzo pubblico, il quale per la sua bellezza si deve annoverare.fra i più nobili edifici d'Italia. Sotto detto palazzo vi sono bei portici, con molte botteghe di diverse sorte di arme, come, panciere, archibuggi, spade con altre arme lavorate con buona temperatura.

Inoltre quivi si veggono botteghe, dove si vendono sottilissime tele di lino, delle quali ne cavano questi cittadini grandissimo guadagno.

Passa per questa città un piccolo fiume nominato Garza, il quale uscendo fuorì è condotto in qua et in là per irrigare i campi. Ha cinque porte et una fortezza inespugnabile, fabbricata di pietra viva sopra un colle.

Ha una torre detta la Pallata, sopra la quale si suona una grossa campana della città. Per le fattioni et nimicitie de' suoi cittadini patì già molte calamità, percioché di continuo si ammazzavano fra di loro, si scacciavano et abbruciavano gli edifici.