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Gli scritti dei testimoni del tempo, dei protagonisti e degli storici che per primi trattarono dell'insurrezione bresciana sono stati riportati dalle edizioni originali.
Ciò ha comportato scelte e conseguenze non sempre desiderabili.

Bisogna infatti tenere conto del fatto che gli esemplari pubblicati presentano talvolta errori di stampa.
Quando tali errori sono risultati indiscutibilmente evidenti, mi sono permesso di correggerli.
In moltissime altre occasioni, tornato a verificare il testo originale, mi sono reso conto che ciò che ritenevo sbagliato era invece per l'Autore una precisa scelta. Accade così di osservare come consueto l'impiego della maiuscola dopo i due punti... per tacere di forme ortografiche che oggi consideriamo, per giudizio comune, orribili.
Tutto questo, per amore di precisione storica è stato lasciato inalterato. Molti degli "errori" che compaiono in questo lavoro, per quanto strani e ingiustificati appaiano, sono quindi volontari e dipendono dalle consuetudini dell'epoca (il lettore attento scoprirà però certamente molte mie sviste!).
Altre ancora, quando per esempio l'Autore registra una frase in lingua straniera o un nome che appare scritto in modo molto discutibile o addirittura scorretto, non mi sono sentito di modificare ciò che era stato stampato.

Negli esemplari utilizzati mi sono imbattuto persino in antiche correzioni a penna, assolutamente condivisibili, che potrebbero essere state apposte dall'Autore stesso che, donando il libro all'amico (come talvolta attestato dalla dedica manoscritta in controcopertina) primo proprietario del testo, ha ritenuto di effettuare correzioni precedentemente sfuggite.
Anche queste modifiche, non potendone assicurare la certezza, non sono state inserite.

Per poter effettuare la consultazione dei testi sfogliando le pagine, proprio come facciamo con i libri tradizionali, la distribuzione delle note a piè pagina è stata adattata alle esigenze di una lettura agevole.
Ogni annotazione è stata mantenuta interamente nella pagina di consultazione in cui inizia, anche se nel testo originale prosegue nelle successive.

Mi sono poi reso conto che i testi del tempo utilizzano invariabilmente l'accentazione grave invece di quella acuta, oggi ritenuta corretta.
La parola "perché" risulta quindi sistematicamente scritta nella forma "perchè". Anche altre parole, come "sopratutto" che diviene "soprattutto", sono sistematicamente stampate in altro modo, per cui devo ritenere che questa fosse esattamente l'intenzione dell'Autore.

A queste buone intenzioni di conservazione della forma originale si contrappongono due fatti che trascinano in ben altra direzione: la mia distrazione e la tendenza dei programmi di videoscrittura ad alterare il testo per introdurre automaticamente correzioni predefinite.
Nonostante la buona volontà, immagino che la mole di lavoro svolto mi avrà portato a commettere numerosi errori di trascrizione.
In conclusione, il risultato finale deriva da una complicata sommatoria di errori originali, a volte volutamente mantenuti, a volte corretti per scelta, e di errori di trascrizione.

Sono comunque convinto che la lettura risulterà, in ogni caso, adeguatamente scorrevole e rispettosa del testo originale.

Certamente si sarebbe potuto fare di meglio, disponendo di tempi e risorse maggiori, ma credo che il lavoro svolto costituisca comunque un contributo di qualche valore alla diffusione di informazioni che finora risultavano disperse e di non semplice reperibilità e accesso.


Gabriele Chiesa


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