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bellissimo fucile, nuovo fiammante, e lo ha portato con sè, trionfante, glorioso. Quattro suoi amici si disputarono allora il vecchio facile tedesco, da lui lasciato : fecero alle bruschette e toccò a Gostino, che, alla sua volta, cedette la propria schioppetta da caccia a un compaesano venuto a Brescia senz'armi.

Verso sera, con un altro proclama il Comitato fa sapere che i nemici sono " un piccolo distaccamento minore di 2000 uomini " (Veramente non mi sembrano pochi 2000 uomini; ed hanno anche cavalleria e due cannoni!)

Notte.

Mi sentivo cadere dalla stanchezza, ma non ho potuto resistere al desiderio di godermi l'illuminazione della città. Ogni casa è illuminata : ogni finestra verso strada ha uno o più lumi, anche quelle su su del quarto e del quinto piano dove abita la povera gente. Alla festosa illuminazione non mancano nemmeno i fuochi d'artificio: il Castello ha ripreso a mandarci palle, bombe e racchette incendiarie: belle specialmente queste ultime, con quel loro pennacchio di fuoco, che descrive una stupenda curva nel cielo scuro. Le bombe invece sembrano fiaccole lanciate nell'aria : mandano un fioco bagliore, che a mala pena si discerne: ma n'è meraviglioso lo scoppio: è come se un astro volasse in ischeggie mandando fasci di raggi: segue un fragore tremendo che sembra scrollare le case dalle fondamenta, poi il crepitio delle scheggie, dei piccoli proiettili, dei chiodi, dei pezzi di ferraccio che la bomba contiene.... proprio come una bomboniera che ha in sè confetti, zuccherini e chicchi di cioccolate. Ma quei poveretti, ai quali la tomba capita addosso o scoppia da presso!

Povere vittime, che muoiono fulminate, sbranate, o sono ridotte in un amen ad un mucchio di ossa e di carni sanguinolenti! Una ne ho veduta di questo po-


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