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di gente, che camminava in silenzio, guidata da un giovane signore vestito di velluto, col cappello alla calabrese. Andavano verso Piazza Vecchia, e noi, dietro. Tutti cercarono di entrare sotto la Loggia: ma erano tanti e tanti che i più non ci poterono capire e si accalcarono nella piazza intorno al Palazzo. Si fece allora un profondo silenzio: e dal mezzo della folla si udì una voce che parlò brevemente ma con vigore: io (confesso il vero) non ci capii nulla, ma bene compresi, le grida di: " Abbasso Zambelli! Vogliamo un altro a capo del Municipio! " - grida che si alzavano da ogni parte.

La conclusione fu che la folla non si parti di là se non quando fu assicurata che il sig. Zambelli cesserebbe subito dall'essere capo del Comune. Allora tornò la calma e tutti se ne andarono pei fatti propri.

Decisamente, il popolo non vuol più saperne nè degli Austriaci nè degli austriacanti , cioè dei loro partigiani.

Sento uno che chiede al vicino: " Ma come si reggerá il Comune se non c'è più nè il Podestà di prima nè il Dirigente di pocanzi ? "

" Che dubbio! Morto un Papa, se ne fa un'altro! " risponde l'interrogato, scrollando le spalle, e tira via.

Mercoledì, 21 marzo '49

Mio padre mi ha destato dicendomi: " Andiamo sui Ronchi a veder l'accampamento del generale Boifava! "

Chi avrebbe potuto rimanere a letto, a quell'invito ?

In quattro salti siamo a Porta Torrelunga. Splendida mattina di primavera! Dal cielo sereno i, primi raggi dei solo piovono tranquilli sulle verdeggianti colline, macchiate qua e là di roseo e di bianco dai peschi, e dai mandorli in fiore; e, gioia ancor più cara, tra le fronde novelle, un luccichio, un balenio…. sono


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