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mentre a notte inoltrata giugnevano sicuri avvisi dai Pastorio di Castiglione, che intorno a mille Tedeschi con due cannoni, usciti da Mantova, correvano precipitosi a grande giornata contro di noi [1] ".

Senza lotte passava il 25. Taceva il castello, ma di un silenzio foriero della tempesta, e il Comitato delle difese era tutto in movimento. Avvertito dei prossimi nemici, nel fare appello ai giovani bresciani per un corpo di bersagleri che proponevasi di porre sull'armi – l'ora è suonata , conchiudeva, ben faremo conoscere al nemico quali petti questo sole riscaldi [2]: poi serrate le porte, s'apprestava di piè fermo al cimento.

Già dal mattino dei ventisei, poi che dal Comitato ebbe annuncio il prete Boifava di un corpo nemico nella prossima Rezzato, sceso rapido dai colli co' suoi disertori, aveva tutti gli sbocchi a mezzodì del borgo di s. Eufemia asserragliati di parapetti e di barricate. Carri, sassi, fascine, travi, alberi interi accatastava; e tagliato le strade, rotto il ponte accennante alle Bettole di Cajonvico, appostandovi gli armati, aspettava imperterrito l'onda tedesca [3].

Di fatto, all'alba di quel giorno, passando per Montechiaro, traevano gl'inimici fino a Rezzato, in cui sostavano affranti dalle subite marcie, ed in attesa dei rinforzi che sapevano partiti da Verona: e veramente, capitanati dal Nugent, in due colonne, l'una rasente il colle di Caionvico, l'altra per la via postale, s'avviavano diffilati a s. Eufemia, grossa borgata a tre miglia dalla città, lungo i poggi orientali. Desiderato rinforzo all'intrepido curato di Serle, procedeva intanto da Brescia l'arditissima brigata di Tito Speri: ma l'urto primo fu sopportato dalla incomposta eppur tenace

  1. Mem. Bresciane cit.
  2. Appello 26 marzo 1849 del Comitato di pubblica sicurezza. Vedi le Relazioni Cassola e Porcelli.
  3. Memorie autografe ined. del prete Boifava.


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