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nhals: seguivan gli altri l'esempio [1]. Qual preda si facesse abbiamo altrove raccontato [2].

Il Boifava poco appresso fu a Salò ed a Gargnano, risollevando con ardenti parole la benacense energia. Fu nell'aprile a Stenico nel Tirolo, e comandandovi un corpo di cento militi della morte, ebbe parte all'impressa di Castel Toblino [2].

Tornato a Serle, fatto ispettore di vigilanza, vi rimase fino al ricomparire dell'orde nemiche. Noi vedemmo come al risorgere della speranza d'una riscossa, tutto il verno del 1849 si adoperasse a raccogliere di sottomano, a mantenere nelle patrie valli i profughi e i disertori, che venuti all'appello del 19 di marzo, rumoreggiavano sui colli urbani. Erano intorno a 400; ma il presidio del castello accortosi di loro, appuntando due cannoni, costrinse il Boifava a raccogliersi più lontano in s. Gottardo.

Ritornando a Brescia, il 23 di marzo sulle colonne del palazzo Municipale compariva il succinto ma eloquente appello:

Cittadini!

Alle undici antimeridiane ritrovatevi tutti sotto la Loggia.

E molto popolo accorreva, e le commosse fantasie chiedevano da chi e da quali propositi chiamato. Seppesi da poi che non volevasi ad ogni modo venissero pagate al Leshke,

  • 1 . Così dalle citate autografe Memorie del prete Boifava.
  • Nel tomo presente, a pag. 16.
  • BOIFAVA, Memorie cit. Un altro sacerdote, Bortolo Tosini, postosi a Lodrino dal novembre del 1848, d'intelligenza col Beretta, col Gualla, col Violini, col Gardoncini, raccoglieva per conto del Comitato ed inviava nella Svizzera proscritti e disertori, quasi sempre di notte, celandosi fra le rovine di una casetta fuor di mano, ove di sotto alle macerie occultava le sue corrispondenze. Era la posta delle fidate sue guide, fra le quali non debb'essere dimenticato il Freddi, contrabbandiere da Savallo. Tradito il Tosini dal dottore A ... A... per poco non ebbe ad esserne vittima. Tanto emerge dalle autogr. Memorie del Tosini stesso, gentilmente comunicateci, alle quali totalmente ci rimettiamo.

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