pag. 137

Rossi ne raddolcivano, per quanto fosse dato, la prigionia. Reso a libertà, nelle sue Memorie da quel periodico pubblicate, ricambiavaci d'insulti e di dispregi ".

" Tornando a'casi nostri, dopo la fuga del podestà, certo conte Piccioni e un Cremonesi, ad eletta del maresciallo, n'assumevano le veci; e per lo addensarsi contro Venezia degli austriaci reggimenti, rimanevano a presidio della nostra città tre battaglioni dell'Haynau, due di cacciatori, due divisioni di cavalleggieri di due squadroni per ciascuno, ed un corpo di pontonieri. Breve: poco più di 5400 uomini. Ma fuori di porta Torrelunga trentasei pezzi di artiglieria colle loro munizionì si raccoglievano e circondavano di steccato, mentre dall'alto della rocca non so quanti altri si rivolgevano contro la città. Riaprivasi frattanto lungo la rupe settentrionale del colle Cidneo l'antica via del Soccorso che dalla rocca metteva capo all'angolo verso i Ronchi del torrione di Pusterla, e magazzini di vittovaglie si radunavano, e il dosso a manca di Torrelungia veniva gagliardamente presidiato: poi vuotate le fosse dei castello, rimarginati i terrapieni, dispostevi le batterie ".

" Dal proprio lato Giovanni Zambelli, che il maresciallo aveva posto qual dirigente dell'intera città, chiedevaci denari per soldateschi arredi, che il nemico asseriva qui lasciati dal marzo nella rapida sua fuga, pena il far noti al maresciallo i renitenti a quello strano balzello ".

" Ma di là dal Ticino venivaci potente una voce di guerra e di speranza, supplicante la concordía dell'armi e dello sdegno, finchè l'ultima insegna dei fuggenti stranieri dileguata non fosse allo sguardo della scolta alpigiana. E quello sdegno fra il popolo bresciano si manteneva, irato al vederli passeggiare superbi con piglio provocatore le nostre vie ".


Inizio - Start
www.brescialeonessa.it