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fu presa ad un fuoco sì fitto e sì vivo fatto dall'alto, che ben due terzi ne restaron morti o feriti sulla costa. Gli altri respinti, alle falde, si volsero senza smarrirsi all'entrata del borgo, e. benché ridotti ad un pugno di armati, s'accinsero a traversarlo a punta di bajonette: ma oppressi dal numero, parte morti, parte presi vivi, non rimase di loro che poco più del solo capo, Tito Speri, riuscito a salvarsi dalla insecuzione dei croati gittandosi dietro alle spalle il denaro che seco portava per far le spese ai soldati. Quest'esito infelice ebbe la fazione del giorno 28, nella quale la forza dell'entusiasmo combattendo contro la perizia dell'arte apparve come quello scompagnato. da questa prevalga nei successi militari. Fu scritto che fosse in questa giornata ferito a morte il general Nugent; altri , forse con più probabilità, dicono che ciò fosse posteriormente. Comunque il fatto seguisse, il Nugent, poco dopo la guerra finita, morì dalle ferite toccate sia in questo, sia in altro combattimento. Giace sepolto nel Camposanto di Brescia, ove un monumento che ne ricorda la morte, porta scolpito quel verso della Basvilliana, che dice

Oltre il rogo non vive ira nemica.

I duumviri ordinarono più strettamente, che altre sortite più non si facessero, né altre più se ne fecero. Nei giorni 29 e 30 rinnovarono gli Austriaci i loro tentativi partendo da Santa Eufemia. Nel primo di questi due giorni riuscirono a stendersi sui fianchi dei ronchi ed a cacciare le bande dei Boifava, che si ridussero sulle più alte creste del monte. Nel secondo, avvicinatisi più sotto alla città, e dal centro di Torrelunga stesisi maggiormente nei dintorni, tentarono, accostandosi all'ambito delle mura, di porsi in comunicazione col castello. Ma il fuoco incessante fatto dalle mura dai difensori, avendo loro interrotto il disegno, dovette il castello restringersi a molestar tratto tratto di dentro, mentr'essi di fuori s'andarono sfogando sulle case e sulle ville nei dintorni, e principalmente sui ronchi, empiendo di spavento, di fuga, di rapina e d'incendio quell'amenissima costa. La sera si ritiravano agli alloggiamenti di Santa Eufemia. Mentre seguivano questi accidenti in Brescia l'armistizio di Novara, segnato fin dal dì 24, decideva la guerra in


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