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malgrado che i capi si sfogassero di ritenerli uscirono tumultuariamente, e serratisi ai primi corpi nemici, gl'incalzarono fino a San Francesco. Nugent li lasciò fare, vedendoli dar nella rete che aveva teso. Aveva spartito le sue forze in due grandi filari d'armati, l'uno che si stendeva verso il piano, l'altro dalla parte dei colli, ordinando ai soldati che per le fosse, nelle case, dietro i muricciuoli, fra i vigneti si tenessero acquattati: alcuni altri ne aveva appostati nel seno formato da due colline, acciocché uscissero alle spalle dei Bresciani, appena si fossero inoltrati. Moveano i nostri divisi in due grosse compagnie, l'una delle quali s'inoltrò da sinistra salendo per la costa dei ronchi, l'altra restò per riserva ad osservare il nemico acciocché dal lato della pianura non occupasse alle loro spalle la strada maestra. Cominciò il fuoco vivamente dalla parte del colle, continuando gli Austriaci a ritirarsi di là da San Francesco, ed i nostri furiosamente incalzandoli verso Santa Eufemia. Nugent, frattanto per dare a credere ai nostri che la terra di Santa Eufemia si fosse sollevata, faceva suonare a stormo, e ne usciva. I nostri si spingevano innanzi e parte oltrepassando la terra giravano a mattina, parte entravano e facevano anch'essi suonare a stormo: nello stesso tempo mandavano messi per tutti i dintorni, sperando che Botticino, Rezzato, Cajonvico si sollevassero, ma nessuno si mosse. Allora gl'imperiali, suonando a raccolta, si strinsero da ogni parte intorno a Santa Eufemia e presero i Bresciani in mezzo. La compagnia ch'era entrata nella terra, disposta ad ogni costo a non arrendersi, precipitossi serrata allo sbocco da sera, e a punta di bajonette fattosi largo tra la fanteria, ed a colpi di pistole e di fucili tra la cavalleria, guadagnando la strada di Brescia, giunse a San Francesco, ove unita con altri che sopraggiunsero dalla città, e colla banda dei ronchi, rinfrescò il combattimento che durò fino a notte. Ma l'altra compagnia che avea girato a mattina di Santa Eufemia, avendo alle spalle il grosso delle forze imperiali, né potendo farsi strada se non attraversando la terra, occupata già dal nemico, trovossi in disperato frangente. Tentò di gettarsi alla collina, se con lungo giro le riuscisse di calar da sera sulla strada maestra. Ma non appena cominciato a salire, dando per mala ventura di cozzo in una posta di nemici,


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