AVVENIMENTI ACCADUTI IN BRESCIA

NEL MARZO 1849

 

Appena saputosi da ( Appel ) (1) [nota a piè pagina – Le parole in corsivo sono quelle che nel manoscritto vennero in un primo tempo tralasciate e poi scritte a lapis per opportune ragioni di riservatezza.] la denunzia dell'armistizio, si fece partire tutta la guarnigione a riserva di 500 austriaci, lasciati di presidio in castello, e di 80 gendarmi, tra a cavallo ed a piedi, acquartierati in Broletto, con ordine di non isbandarsi per la città e di lasciar fare alla popolazione quanto ad essa fosse piaciuto.

Il Dirigente ( Zambelli ) notificò alla città che il governatore, partendo, (avuto riguardo che tutte le altre autorità erano evase) tramandava al Municipio ogni potere, chiamandolo responsabile della tranquillità del paese e della cura di oltre mille austriaci malati che egli abbandonava negli spedali, minacciando in caso di movimenti popolari il bombardamento che tosto sarebbe seseguito dal Castello, oltre alle punizioni che il Governatore riservavasi di infliggere al suo ritorno. Il manifesto del Dirigente, anche perchè malveduto, destò qualche romore nella città


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