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Le vittime colpevoli od innocenti, che in conseguenza di ciò rimanessero colpite, dovranno ascriversi a sola colpa degli autori di un tale conflitto.

Brescia, 19 febbraio 1849.

L' I. R. comandante il 3° Corpo d'armata

Tenente Maresciallo APPEL.

 

I. R. INTENDENZA PROVINCIALE DI FINANZA.

N° 14/24

Brescia, il 6 marzo 1849.

Con sommo mio dispiacere mi viene oggi partecipato da S. E. il tenente maresciallo barone di Appel, comandante il terzo Corpo d'Armata, che alcuni degli impiegati di finanza si permettono di indossare distintivi antipolitici tendenti a dimostrazioni contro l'attuale ordine di cose, come sarebbero abiti di velluto, stivali rossi e cappelli così detti alla Calabrese, all'Ernani, alla Profuga, ecc. ecc.

Non potendosi tollerare, massime nei pubblici impiegati, i quali anzi dovrebbero servire di buon esempio agli altri abitanti, il rimarcato abuso, siccome scandaloso ed ostile all'attuale governo, così d'ordine della prelodata S. E. diffido, tutti i signori impiegati a smettere in giornata i suddetti distintivi, perchè in caso contrario dovranno a sè stessi imputare le severe misure delle leggi militari da cui sarebbero impreteribilmente colpiti i renitenti, contro le quali non varrebbe al certo l'opera mia in loro favore.

E perchè nessuno degli impiegati da me dipendenti abbia ad allegare ignoranza di queste determinazioni, i signori capi d'ufficio trarranno copia della presente sulla quale dovranno essere riportate le firme di tutti gli impiegati addetti all'ufficio rispettivo, e me la rassegneranno in giornata e prima della scadenza dell'ora d'ufficio.

I dirigenti poi dell'ufficio medesimo saranno ritenuti risponsabili dell'inesecuzione della stessa.

Firmato: PAGANI.


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