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alcuni edifizj fino a una gettata di carabina sotto le mura del castello. Per tutto lo spazio di terreno che rimane scoperto, la strada del castello scende verso alla città tirando a ponente; poi, dopo una doppia risvolta, si mette per una stretta di muricciuoli e di case, e non esce dall'angusto se non corsi un duecento metri pur verso ponente, dove s'allarga la piazzetta dell'Albera: punto assai importante, perchè vi mettono capo parecchie strade, e alcune delle principali. La prima barricata de' Bresciani era postata dietro la prima risvolta della strada, ove un fondo burrato e la chiesuola di S. Urbano ivi presso sorgente la copriva dai cannoni del castello. Fermato il consiglio di tirare i nemici dentro le termopili cittadine, i nostri a poco a poco si ritrassero da quella estrema barricata, che per quasi due ore aveva sostenuto il fuoco sopragiudicante dei fucilieri tedeschi; poi, fatta una mostra di difesa, rattamente abbandonarono anche le altre barricate di S. Urbano, e delle Consolazioni. Gli Austriaci, a cui già sapeva strano quel lungo e micidiale contrasto d'un popolo imbelle contro milizie agguerrite, facilmente s'indussero a credere quello che loro pareva naturale; e però, atterrati gli impedimenti e disfatti i serragli, si cacciarono innanzi per le insidiose contra


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