55

pregava ad avanzarsi cauti e coperti e a studiar il terreno. Ma con quella audacia, che rare volte si può biasimare perchè rare volte s'incontra, rispondevano unanimi i soldati della libertà che essi non degnavansi imitare i soldati della tirannide: e cacciandosi avanti all'aperto e talora salendo in sulle barricate tranquillamente, e come se fossero dietro sicurissima trinciera, puntavano e sparavano sui nascosti nemici. E con superba arguzia chiamavano codesto modo di combattere: alla bresciana. Modo che veramente doveva parere ai nemici non sappiamo se più strano, o più terribile: onde forse erano indotti a credere che que' radi ed audacissimi stracorridori fossero l'antiguardo di più grosse schiere. Il fatto è, che gli Austriaci a quella tempesta stavano spesso come smemorati; e fu visto un bresciano, che aveva avuto il cappello forato da tre palle scagliarsi ridendo contro uno scarco di macerie ove erano appostati quattro cacciatori austriaci, ucciderne uno, mandare in fuga gli altri, fermarsi a raccogliere le spoglie nemiche, e tornarsene a' suoi dicendo: Ben mi pagai del mio cappello!

E veramente doveva essere sovrumano il valore de' nostri. se di poco passando il centinaio tennero fermo tre ore contro i battaglioni di Nugent. lnfine mandarono al Co


Inizio - Start
www.brescialeonessa.it