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130 mila lire, porzione che erano della ingiustissima multa con cui Haynau faceva pagare alla città una sua menzogna. Il Saleri allora raccolse in una sala del teatro tutti quelli che già si erano scritti per la Guardia civica, e ristrettosi coi più savii veniva divisando come si potesse, senza disdire apertamente la soggezione, apparecchiar l'armi, indugiare il pagamento dell'iniquo balzello, e misurare agli incastellati le provvigioni, sì che non se ne rifornissero troppo lautamente. Ma intanto il popolo, tenendo l'invito delle scritte anonime, traeva in piazza; e avuto sentore dei danari che si chiedevano e si promettevano, cominciarono a strepitare, che agli oppressori volevasi mandare piombo e non oro. In quell'ora volle il caso che avessero a passare proprio in sugli occhi dell'indignata moltitudine certe carra di viveri e di legna, che ìn mezzo a soldati s'avviavano al castello. Non ci volle altro. I più impazienti dièr mano a quelle scheggie da ardere, e palleggiandole a modo di clava in un attimo disarmarono la scorta, predarono il convoglio, e corsero per le vie mettendo in caccia soldati e gendarmi, strappando e calpestando quante insegne austriache loro venivano vedute. e levando il grido di viva il Píemonte! e morte ai barbari! Nè era an


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