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negò d'andarsene nunzio di sommessione al nuovo imperatore d'Austria.

Lo stesso dì giungeva nella fremente città un messo spedito dalla Comissione insurrezionale di Torino, il quale portava le istruzioni del generalissimo Chzarnowski. col piano della insurrezione lombarda, e coll'ordine che si dovesse incominciare il moto pel 21 marzo. Senza entrar troppo minutamente in quei particolari, che non vogliono esser detti in faccia al nemico (posciachè la pace tra l'Austria e l'Italia fin qui, nè può dirsi celebrata dai Governi, nè potrebbe essere mai conchiusa validamente senza l'intervento dei popoli), non vogliamo tacere il disegno generale della insurrezione. Credevano i fuorusciti utilissimo che in uno stesso giorno l'esercito regolare aprisse le sue mosse sul Ticino e sul Po, e le popolazioni lombarde tutte assieme insorgessero: di maniera che il maresciallo Radetzky trovandosi asserragliate le vie, mozzate le comunicazioni, minacciati i fianchi e le spalle, nè potesse concentrare lungo i confini le sue masse in tempo e in luogo da opporre valido contrasto agli irruenti Piemontesi, nè potesse staccare grosse colonne a sterminio delle città levatesi in armi, nè quieto ed intero ricoverare ai covili delle sue fortezze: e così, messo in mezzo ad un incen


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