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austriaco, il quale dall'agosto fino a mezzo marzo aveva tenuto le sue stanze in Brescia, ebbe sgombrata la città, il Municipio, ricomposto poche settimane prima senza giusta rappresentanza e per capriccio dell'autorità militare, mandò fuori due bandi, che raccomandavano ai cittadini la prudenza e promettevano un simulacro di Guardia civica perchè più facilmente si potesse mantenere la quiete. Codeste scede non piacevano a coloro ch'erano deliberati a fare davvero, nè piaceva loro il capo del Municipio, Giovanni Zambelli. uomo ligio all'Austria.

E ormai d'indugi non era più tempo, poichè già s'erano rotte le prime ostilità dalle bande montanare, le quali, guidate dall'animoso curato di Serle, il giorno 19 per consiglio del Comitato segreto insurrezionale, che a ciò da quasi un mese le aveva armate, spesate e ammaestrate, vennero a postarsi sui colli suburbani, e di là correndo le strade avevano predato i traini e le staffette dell'esercito austriaco. E però il dì 20 si mosse gran folla di popolo chiedendo che il Zambelli facesse luogo ad uomo più degno di reggere il freno della città in sì gravi circostanze. E fu acclamato capo del municipio l'avv. Saleri. che aveva riconquistato l'amore del popolo e l'ammirazione d'Italia, quando con sì risoluta fierezza


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