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polo, e la coscienza di quello che vale il popolo, che la città magnanima reintegrò coll'esempio, rendendo gloriosa la sua caduta come una vittoria, e la sua disperazione profetica come un religioso sagrificio. Dopo la turpe catastrofe dell'agosto 1848 non ci rimaneva che il dubbio e lo scherno. Ora abbiamo qualche cosa da ammirare, qualche cosa in cui credere. Gloria a Brescia salvatrice dell'avvenire!

Tutti i municipii lombardi, comechè studiosissimi delle loro memorie e soprammodo gelosi nelle are d'onore, consentono a Brescia il vanto della gloria militare e di un'indomita alterezza di spiriti. Irrequieta ed armigera repubblica, alleata indivisibile di Milano nelle due leghe lombarde, ultima a difendere il profugo vessillo guelfo contro la prevalente fortuna dei Visconti, costante nell'amore, superba nell'odio, sùbita ai consigli ed alle opere, ma insieme lungamente memore dei benefizii e delle offese, Brescia durante il medio evo meritò quella lode d'alta e cavalleresca indole, che gli uomini de' nostri tempi dovevano, ammirando e piangendo, confermarle. È però nella memoria de' popoli, la quale meglio che nelle tradizioni, si rivela ne' giudizi istintivi e nei sentimenti ereditarii vivono tuttavia le glorie dei vecchi Bresciani, i quali


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