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venuti dal Piemonte, e di forma tutta particolare. Anche a ciò si avrebbe però in breve provveduto, giacchè per fortunata combinazione trovavasi ancora in Brescia una magnifica macchina da capsules fatta costrurre dal cessato Governo Provvisorio, ed un abile artista si proponeva di ridurla all'opera in meno d'una giornata di lavoro. Frattanto si stavano riducendo a cartucce dieci pesi di polvere che ancor si avevano, ed altre diecimila cartucce eransi mandate a prendere ad Iseo, e trovavansi in vicinanza alla città, attendendosi solo il momento di poterle introdurre senza esporle a pericolo. Dipiù, di momento in momento attendevasi la colonna Camozzi, che, oltre all'accrescere il numero dei nostri armati, doveva portare nuove armi e munizioni. Infatti fino dal giorno 30 il Comitato di difesa aveva ricevuta una lettera del generale Gabriele Camozzi, con cui annunciava che in quello stesso mattino partiva colla sua colonna da Bergarno, diretto per Brescia, indicandone lo stradale. Per avere più pronto un tale sussidio, il Comitato eleggeva tosto una Commissione perchè col mezzo di Omnibus ed altri rotabili andasse immediatamente ad incontrare quella colonna e condurla rapidamente in Brescia. Quella Commissione però non potè eseguire il mandato, per essere stata subito dopo circondata la città dai bersaglieri nemici. Ragionevolmente però si riteneva che dovesse quella colonna trovarsi ormai nella notte in questione sotto le mura di Brescia, non essendovi che la distanza di trenta miglia da Bergamo a Brescia, ed essendo già trascorsi due interi giorni dal momento della partenza. Per questi riflessi, e specialmente per chi fermamente credeva che i Piemontesi avrebbero fra poco costretto il barbaro Haynau a rispettare l'armistizio Chrzanowski, il Comi-


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