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posito gravi ostacoli incontrava il Comitato per parte dei Municipio pei seguenti motivi.

Fin dal giorno 24 il capo-medico militare erasi presentato al Municipio pregandolo di provvedere ai bisogni degli ammalati, ed il Municipio ordinava che tutti gli ammalati fossero riuniti nello spedale di Sant'Eufemia, e che loro fossero somministrati quanti mezzi occorrevano, pregando i medici, dietro personale sicurezza, di continuare nel loro pietoso ufficio. Allora il capo-medico si offriva spontaneamente di presentarsi al comandante del castello per indurlo a desistere dal bombardamento onde non esacerbare maggiormente il popolo. Andava, e ne riportava in risposta che il bombardamento cesserebbe e non sarebbe ripreso purchè il Municipio continuasse ad aver cura degli ammalati, mandasse ogni due giorni al comandante un rapporto dei medici militari sullo stato degli infermi, e non si suonassero le campane.

In vista di ciò, quando il Comitato di difesa propose di suonare a stormo, quasi tutte le persone del Municipio accolsero tale proposta con esclamazioni di paura e colla più ferma disapprovazione, dimostrando come al primo tocco di campana il comandante del castello avrebbe ripreso il bombardamento contro la città.

Il Comitato faceva loro conoscere che il suono della campana a stormo era necessario per eccitare l'entusiasmo, ed invitare i cittadini ad accorrere alla difesa, mentre non essendo il popolo armato e organizzato, non v'era altro modo per chiamarlo sotto le armi. Si osservava che, seguendo la consueta politica dell'Austria, il comandante del castello avrebbe o no bombardata la città, secondochè l'avesse più o meno trovato di convenienza, senza punto far calcolo delle promesse che


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