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COMITATO DI PUBBLICA DIFESA.

Brescia, 26 marzo 1849.

LA PATRIA È IN PERICOLO.

Ora è il momento, o Bresciani, di agire e di far conoscere che le vostre promesse non furono millanterie. Gli armati accorrino davanti al teatro per ricevere le destinazioni. Chi non ha armi, le donne, i vecchi, i ragazzi, si adoprino a costruire barricate alle porte della città. Uniamo le forze, e difendiamoci. Non si tratta che di duemila uomini con due pezzi d'artiglieria, quasi tutti Italiani. All'armi, all'armi.

Unione - Costanza - Ordine.

Firmati CASSOLA - CONTRATTI

La maggior parte di quel corpo nemico portava infatti la divisa dei reggimenti italiani, ma non era che un inganno, giacchè erano quasi tutti Croati. In quello stesso momento era pervenuto al Comitato un bollettino a stampa dell'esercito piemontese, che si rendeva di pubblica ragione col seguente proclama:

COMITATO DI PUBBLICA DIFESA.

Brescia, 26 marzo 1849.

Allo scopo che i cittadini abbiano cognizione degli eventi della guerra, si pubblica il seguente bollettino piemontese, or ora pervenuto.

Bollettino piemontese.

Il nemico ebbe l'audacia d'inoltrarsi sul nostro suolo; battuto da tutte le parti, tenta inutilmente ritirarsi al corpo.


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