BOLLETTINO.

Il giorno 25 Radetzky proponeva un armistizio che fu rigettato dal valente Chzarnowsky. Il giorno 25 due divisioni, 24.000 uomini, avanzavansi baldanzosamente sul ponte della Sesia inseguendo piccol corpo di Piemontesi in finta ritirata. Appena da una di queste divisioni fu passato il ponte, già prima minato, balzò, dividendo così l'armata austriaca. Le divisioni ora trovansi al cospetto di 40.000 uomini comparsi quasi per incanto: s'impone la resa. La divisione rifiuta, e le nostre artiglierie fulminavano da ogni lato. I nostri soldati assalgono il nemico di fianco alla baionetta. I tedeschi si avvoltolano nella polve lasciando nude le file. Radetzky vedendo irreparabile una sconfitta innalza bandiera bianca intanto che la predetta divisione deponeva le armi. Dopo breve ma franco parlamento fu conchiuso l'armistizio in questi termini:

1.° Radetzky sgombrerà subito il Lombardo col restante dell'armata ritirandosi in Veronetta oltre l'Adige.

2.° Il Lombardo verrà immediatamente occupato dalle truppe sarde.

3.° Restituzione di tutti i prigionieri piemontesi e lombardi.

4.° Detenzione dei prigionieri tedeschi in Piemonte.

5.° Rispetto alle vite ed alle proprietà d'ogni provincia lombarda.

6.° Sull'Adige nuovi trattati riguardo il Veneto.

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BOLLETTINO PIEMONTESE.

Il nemico ebbe l'audacia d'inoltrarsi sul nostro suolo; battuto da tutte le parti tenta inutilmente ritirarsi al Corpo. La nostra vittoria è di 10.000 fra morti e feriti e di 4.000 prigionieri. Un Corpo di 15.000 uomini è separato dal maggior Corpo austriaco, e tenta invano di riunirsi.

Dal campo.

CHZARNOWSKY

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