In questa sezione sono raccolti i testi dei tre bollettini de "IL COMITATO INSURREZIONALE", pubblicazione periodica espressa dal Comitato di pubblica difesa (come si osserva dalla nota di pugno del Benelli, autore dei fogli, la sua sede era presso palazzo Bargnani, sede appunto del Comitato di difesa).

A proposito di questo periodico, dalla vita brevissima, l'Odorici scrive nelle sue "Storie Bresciane - vol XI, pag. 150 e 151"...

D'allora in poi la nostra vita era in piazza e per le vie, l'orecchio teso se voce si levasse di principiate ostilità; ed un ardito giornaletto, celatamente fra il popolo diffuso e da tutti gli storici inavvertito, ne rinfocava gli spiriti bollenti. Sì, la rivolta ebbe qui, nato, vissuto e soccombente con lei un periodico animoso.
Il Comitato d'insurrezione avevalo progettato. Demetrio Benelli [2] ne apprestava le calde pagine. Ma come pubblicarle? Fu il Benelli secretamente dal tipo-grafo Boschetti [3]. Detto fatto. Mancava un proto: ed eccoti Giuseppe Giore profferirsi all'arduo impegno, nè voler com-pensi, gli bastando la nobile soddisfazione di compiere un dovere di libero cittadino.
L'officina era proprio di fronte alle guardie dei Broletto ed alla vigile Polizia. Non importa. Vi si chiudeva la notte; componeva, metteva in torchio, correggeva, stampava, sempre solo e all'insaputa di tutti gli operaj della tipografia, sicchè al mattino uscivano di sotto mano, rimpetto ai commissari dell'Appel e dell'Haynau, le prime stampe dell'ardente giornaletto - Il Comitato insurrezionale - che bastò quasi fino agli ultimi istanti della splendida lotta popolana.

Ripiombatoci dalla rocca l'inesorato Haynau, fuggì il Boschetti, avventurato d'essersi tolto all'ira nemica; ed al povero proto fu tuttoquanto nell'incendio della propria casa incenerito il fatto suo.


2. Già dal 1847 Demetrio Benelli, che vive adesso a Milano di un modesto privato impiego, scriveva in Brescia l'Eco Lombardo, liberalissimo giornale, che diffondevasi manoscritto a gran diligenza, per sottrarlo alle indagini ed alla vigilanza degli austriaci commissarii.

3. Era il Boschetti gerente e socio della ditta tipografica Boschetti-Gilberti.


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